LA DECIMAZIONE DI CADORNA
Alessandro Verdecchi Roma 28-01-2019
La Decima Azione che poi è diventata parola di uso comune come “decimazione” , è una brutta cosa ,squallida e orribile . Spesso si dice “dobbiamo decimare l’avversario” , oppure “decimiamoli” , e così via tanti atri esempi che ora non cito . Ma da dove origina questo termine ? Da quale lingua , da quale cultura ? Certo che chi l’ha pensata per primo era veramente un brutto ceffo ! Forse arriva dai Russi o dai tedeschi che di atrocità ne hanno commesse parecchie . Magari invece è un modo di dire che hanno coniato gli Amerikani durante la conquista dell’ Ovest , per le stragi che hanno fatto decimando (eccola che ricorre )intere popolazioni autocne di indigeni locali . No , mi dispiace doverlo scrivere ma sembra che sia un termine creato proprio da noi , noi per modo di dire , cioè noi italici dell’impero Romano e ripreso a piene mani , sempre da noi , durante la prima guerra mondiale . La decimazione era uno strumento estremo di disciplina militare inflitto ad interi reparti negli eserciti dell’antica Roma per punire ammutinamenti o atti di codardia . Si uccideva un soldato ogni dieci . La coorte che si voleva punire veniva divisa in gruppi di 10 legionari . Ogni gruppo sceglieva a sorte uno di loro che poi veniva ucciso dagli altri commilitoni per lapidazione o a bastonate . Poiché i condannati venivano scelti a caso indipendentemente che fossero colpevoli o no , la decimazione spaventava i legionari e di conseguenza manteneva la disciplina tra le truppe. Questo per capire da dove parte questa pratica abominevole . E noi ? Cosa c’entriamo ? Ho approfondito la ricerca e ho scoperto che fino alla prima guerra mondiale questa pratica romana non era stata più praticata , tranne in rari sporadici e piccoli casi insignificanti anche se comunque deplorevoli . Ebbene , è stato il Cadorna , onorevole generale da tutti ben conosciuto , che rimise in piedi la regoletta delle antiche legioni romane . Già , non ci credevo ma sembra proprio vero . Di tutti quegli eserciti in guerra in quel periodo solo noi abbiamo brillato per efficienza riprendendo questa pratica dell’antica Roma . Non c’è che dire ! Dunque , la faccenda era soprattutto legata alle innumerevoli diserzioni e insubordinazioni che durante il conflitto avvenivano sul fronte bellico del nord-est italo-austriaco . Una guerra quella che a dire poco faceva letteralmente schifo , ma tutte le guerre sono orribili , sia per chi le vince che per chi le perde , per tutti un orrore vero ! Cosa accadeva su quei fronti , in quei giorni di “gloria italica” per la difesa del territorio italiano ? Accadeva che le condizioni di vita nelle trincee errano a dire poco disumane . Malattie , morte , freddo e fame erano tali che molti soldati estenuati se la davano a gambe o disubbidivano agli ordini folli dei loro superiori . Certamente non erano vigliacchi che rifiutavano di combattere ma gente che non capiva più perchè stavano combattendo e morendo . Non lo avevano capito quando a suo tempo li rastrellarono nelle campagne di tutto il Paese , sopratutto nel sud , strappandoli alle loro case , alla loro povertà atavica , in nome di una Italia che a mala pena sapevano cos’era . Si trovarono improvvisamente un moschetto in mano e un nemico da uccidere . La domanda gli veniva facile : “ma perchè questo disgraziato come me è mio nemico ?” Perchè dall’altra parte , tra i nemici , c’erano persone come loro , contadini che non capivano perchè si dovevano ammazzare con gli italiani per quei quattro pezzi di terra al confine , che non conoscevano , che prima della guerra non sapevano neanche che esistessero . Un 1915 -18 tanto glorificato , pieno di eroi nazionali , di coraggiosi generali e ufficiali vari pieni di boria e stupidi come capre , di trincee brulicanti di topi , pidocchi e malattie , stracolmo di merda dove già covavano i semi dell’atto finale , il massacro della seconda guerra mondiale . Ovviamente era il minimo che potesse accadere di cercare una via di fuga da quell’apocalittico contesto dal sapore di morte ! Così quelli di questi poveracci che erano meno pecoroni e dotati di più iniziativa , cominciarono a darsela a gambe o a disubbidire ad ordini demenziali dei superiori . Era una situazione insostenibile per il bene del Regno , che si doveva arrestare pena il crollo del fronte per mancanza di uomini combattenti e allora ecco che gli illuminati ufficiali borghesi del Quartier Generale riscoprono la “decima” ! Cioè la riscopre Cadorna che era il capo supremo ! Le decimazioni furono , durante la prima guerra mondiale , una pratica “esclusiva” del Regio Esercito del Regno d’Italia . Ma in cosa consisteva questa decimazione versione quindici-diciotto ? Quando non si poteva individuare il colpevole di qualcosa “ritenuto gravissimo” all’interno di una unità militare , per dare un salutare esempio si applicava la decimazione , consapevoli che si potevano fucilare soldati del tutto innocenti per fatti commessi da ignoti . Per dirla breve e facile . Se uno disertava , il reggimento da cui era disertato veniva sottoposto alla decima per bloccare qualunque eventuale altra fuga . Una pratica giuridicamente aberrante . La prima volta che fu applicata colpì il 141° fanteria della Brigata Catanzaro , il 26 maggio 1916 , circa un secolo fa . Come andò la faccenda ? Due battaglioni del 141° tenevano la prima linea sul monte Mosciagh sull’altopiano di Asiago , mentre gli altri due erano nelle immediate retrovie , ai piedi del monte . Verso le sette di sera , in concomitanza con una forte grandinata , gli austriaci attaccarono la linea italiana . Presi di sorpresa gli italiani si ritirarono verso le seconde linee e alcuni sbandarono nei boschi circostanti . La maggior parte di loro fu radunata subito e mandata al controattacco ma alcuni tornarono al reggimento solo la mattina seguente . Tra gli 86 rientrati in ritardo furono fucilati un sottotenente , tre sergenti e otto soldati , tutti estratti a sorte . L’ordine di esecuzione fu del comandante del reggimento , colonnello Attilio Thermes , che ricevette un encomio dal generale Cadorna . Dal mio punto di vista sarebbe dovuto passare per la Corte Marziale ma invece Cadorna lo encomiò ! Cadorna il macellaio , senza offesa per i macellai ! Cadorna fu il comandante supremo del nostro esercito fino alla disfatta di Caporetto . I suoi soldati non lo amavano . Cadorna seguiva sempre la stessa tattica . Attacchi frontali scagliando i nostri soldati contro le postazioni nemiche, offrendoli al tiro delle mitragliatrici , la nuova terribile arma che in quella guerra divenne “la regina” . Attacchi suicidi , senza senso , con un numero dolorosamente alto di morti e nessun risultato significativo . Nessuna avanzata , nessuna conquista di territori . Si restava bloccati nelle stesse posizioni di trincea fino al prossimo attacco suicida . Ma Cadorna non ha mai avuto dubbi e non ha mai cambiato strategia . Cadorna era un povero idiota , purtroppo ai vertici di comando , che non teneva in alcun conto il prezzo umano che le sue direttive costavano . I nostri alleati in quella guerra si dichiararono pronti ad inviarci rinforzi a patto che il comandante supremo venisse rimosso . Una carneficina quella di Cadorna che era ormai drammaticamente riconosciuta in Europa . Cadorna spediva i nostri soldati al massacro ed anche il nemico , stanco di massacrarli , provava pietà . Gli Austriaci provavano orrore per queste facili e orrende carneficine . Questo generale tanto acclamato e venerato nel suo tempo era un pazzo furioso , non amato dai suoi soldati che non amavano e odiavano anche gli ufficiali che lo seguivano adottando la sua tattica di guerra . I nostri soldati consideravano i loro ufficiali superiori più pericolosi dei loro nemici ! Milleseicentosei condanne a morte di cui 729 eseguite , senza contare le “esecuzioni sommarie “ . Un telegramma di Cadorna del 26 maggio 1916 , indirizzato ai suoi alti ufficiali sul campo recita come segue :
«fatti oltremodo vergognosi, indegni di un esercito che abbia il culto dell’onore militare. Posizioni di capitale importanza e di facile difesa, sono state cedute a pochi nemici senza alcuna resistenza, L’E.V. prenda le più energiche ed estreme misure: faccia fucilare se occorre, immediatamente e senza alcun provvedimento, i colpevoli di così enormi scandali…»