L’ORIGINE DEL MALE
Alessandro Verdecchi 18/02/2019
Scorazzo libero come il vento nelle immense praterie della rete e chi ti incontro ? Eva , proprio lei , quella della mela ! E chi se la ricordava ? Certamente non era nell’oblio della mia più remota memoria ma galleggiava senza arte e ne parte nella mia testa senza interazioni di alcun tipo . Poi l’incontro . Ed ecco la stranezza della faccenda . Agganciata ad Eva ho trovato Pandora , Lillith….tutte donne che nella storia del nostro mondo , almeno quella occidentale post Antica Europa , hanno creato il male o se non creato, “liberato” . Ma che strano , proprio strano che sia stata la figura femminile della nostra specie quella che ha fatto questo passo verso il male trascinandoci anche “quell’ingenuo poverello maschio”. Prima , intorno al 8.000 a. c. le donne erano considerate divinità , dee portatrici di benessere e fertilità , creatrici della vita , mediatrici , accorte organizzatrici del sociale e tanto altro fino a che arrivarono i Kurgan , poderosi guerrieri a cavallo , allevatori di mandrie di cavalli e bovini , tribali e aggressivi che le hanno degradate di fatto all’ultimo scalino sociale , esseri da riproduzione e piacere sessuale , senza altro riconoscimento che questo . Ah , dimenticavo , anche utili a cucinare e allevare la prole . Ma la faccenda nel decorrere di quei tempi si fece ancora più sofisticata con l’incrocio della cultura Kurgan a quella europea . Il prodotto fu che le donne vennero lette nella mitologia e nelle religioni come l’origine del male . Ma questo fu vero solo dalle nostre parti , per intenderci nel bacino mediterraneo ? Non lo so , sarebbe da estendere la ricerca , allungare lo sguardo su altre culture e dare una occhiata per avere un parere . Ma nel dubbio , considerando che sto scrivendo un articolo e non un trattamento , mi limito a quello che conosco qui da noi e credo che già questo sia abbondantemente significativo su l’interpretazione che negli ultimi millenni è stata data alla “origine del male “ . Perché di ciò si tratta . L’idea che la donna ha spalancato le porte al male è una trovata geniale di queste antiche religioni monoteiste ma anche classiche politeiste ! I maschi si scannavano tra loro in guerre e assassini a ripetizione e la colpa era delle femmine . Se Eva non coglieva quella mela e se Pandora non apriva quel vaso e se Lillith non scappava dal giardino dell’Eden abbandonando Adamo o come dicono altri , cacciata da lui , tutto questo non sarebbe accaduto . Insomma , la solita storia che ormai ci caratterizza da sempre e cioè che la colpa è sempre dell’altro e in questo caso addirittura di tutta una bella fetta della nostra specie : LE DONNE . Ma come è partita tutta questa storia ? E da dove ? Sempre restando nel nostro contesto Mediterraneo , sembra che la figura di Lillith sia la primogenitura di questa nefandezza .
Prima di lei c’era la Grande Madre , una divinità femminile primordiale, che si concretizzava in forme molto diverse in una vasta gamma di culture, civiltà e popolazioni di varie aree del mondo sia nel periodo paleolitico, coinvolgendo quindi le civiltà di cacciatori-raccoglitori, sia nel periodo neolitico, interessando civiltà già centrate sull’agricoltura . Essa esprimeva il ciclo di nascita-sviluppo-maturità-declino-morte-rigenerazione che caratterizzava e ancora caratterizza sia le vite umane sia i cicli naturali e cosmici.
Il femminile quindi risultava un necessario elemento mediatore fra il mondo umano e quello divino. Questo intreccio fra mitologia e cosmologia caratterizza un periodo molto esteso che, almeno in Europa, va dal 35.000 a.C. al 3.000 a.C. circa. Anzi, in talune aree del Mediterraneo , per esempio Creta, il mondo della Grande Madre continua a permanere fino al secondo millennio a.C. inoltrato. In ogni caso la figura della Grande Madre esercita profonde influenze anche nella religione e nelle mitologie di tutte le civiltà indoeuropee dell’età classica, da quella latina a quella greca, da quella celtica a quella baltica, da quella germanica a quella slava, con una presenza decisiva anche nella formazione delle religioni e mitologie indiane.
Il culto della Grande Madre risale al Neolitico e forse addirittura al Paleolitico. Con l’esplosione demografica dovuta alle origini dell’agricoltura e alla conseguente crescita di complessità delle culture, la Grande Madre si trasforma in diverse divinità femminili. Per esempio sovrintende l’amore sensuale (Ishtar–Astarte–Afrodite–Venere), la fertilità femminile (Ecate ), la fertilità dei campi (Demetra / Cerere e Persefone / Proserpina), la caccia (Kubaba, Cibele, quindi Artemide–Diana).
Siccome il ciclo naturale delle messi implica la morte e la rinascita del seme, la Grande Dea era connessa anche a culti legati al ciclo morte-rinascita . Nelle feste e nei misteri in onore del gruppo Demetra / Cerere–Persefone / Proserpina, il culto della Dea Madre segna il volgere delle stagioni, ma anche la domanda universale degli esseri umani di rinascere proprio come il seme rinasce dalla terra.
In poche parole in quelle aree europee, medio orientali e diciamo anche indiane, quei millenni furono impregnati da miti, leggende e riti nei quali veniva presentato il ciclo vitale alimentato da un continuo legame fra il regno della madre (terra) e il regno del padre (cielo). Contatti e conflitti che hanno messo in relazione le civiltà agricole, stanziali, del bacino del Mediterraneo con le civiltà delle steppe, nomadiche, i Kurgan , basate sull’allevamento animale (indoeuropei delle coste del Mar Nero e dell’Asia Centrale, semiti delle steppe arabiche). Fra queste stratificazioni etniche assai diverse talvolta prevalse il conflitto, talvolta la simbiosi: e questo insiemi di conflitti e di simbiosi generò poi le civiltà dell’età classica – latina, greca, iranica, indiana e così via. Di fatto alla fine la Grande madre cedette il passo al Grande padre e nacque il patriarcato che ancora oggi domina il pianeta , diciamo tutto il pianeta tranne rare eccezioni. E qui a questo punto di rottura tra il vecchio sistema e il nuovo si inserisce la Mesopotamia dalla quale circa 3000 anni prima di Cristo partì la tribù nomade di Abramo ,quello che poi ha dato il via alle tre grandi religioni monoteiste. E Lillith che c’entra in tutto questo ? Lei è la prima compagna di Adamo secondo il vecchio testamento . Proprio così . Non fu Eva la prima ma Lillith , almeno così recitano gli antichi libri ebraici . Sembra che Lillith si ribellò ad Adamo perché non voleva giacere sotto lui ma sopra lui. Adamo non ne volle sentire parlare e le ordinò di stare sotto che era la posizione più consona alla donna. Ma lei non ne volle sapere e lui la cacciò dall’Eden o come altri testi dicono , lei se ne andò di sua spontanea volontà . Il fatto però avvenne prima della cacciata dall’Eden di Adamo e quindi Lillith non perse la sua immortalità.
Ma da dove arriva questa Lillith ? Lillith è una figura presente nelle antiche religioni mesopotamiche e nella prima religione ebraica, che potrebbe averla presa dai babilonesi assieme ad altri culti e miti come il diluvio universale , durante la prigionia di Babilonia.
Nella religione mesopotamica Lillith è il demone femminile portatore di disgrazia, malattia e morte. Gli antichi ebrei presero Lillith e la fecero diventare la prima moglie di Adamo, quindi precedente ad Eva, che fu ripudiata e cacciata via perché si rifiutò di obbedire al marito che pretendeva di sottometterla. Chiaro il concetto ? Lilith era già conosciuta come donna poco raccomandabile , demoniaca e fu gioco facile inserirla accanto ad Adamo per avviare il processo di abbattimento del matriarcato e suggellare il potere del patriarca . Lillith risale a miti e leggende antiche della Mesopotamia e l’immaginario popolare ebraico se ne appropria facendola diventare la moglie ribelle e malvagia di Adamo , scacciata dall’Eden , associata a satana e demone notturno capace di portare danno ai bambini di sesso
maschile , caratterizzata dagli aspetti negativi della femminilità: adulterio, stregoneria e lussuria. Dopo lei arriva Eva che eredita una bella gatta da pelare . Non può essere come Lillith. Allora ecco il colpo di genio . Dopo la femmina satanica e maligna , il solco era stato tracciato per seminare ed Eva diventa la donna che porta Adamo alla mela dell’albero della conoscenza , dell’albero proibito dove alberga il serpente che la convince a mangiare il frutto proibito e a farne mangiare al suo compagno . Nella tradizione ebraica il serpente è proprio Lillith , l’infame Lillith , che trascina l’ingenua Eva verso la trasgressione . E così la frittata è fatta. Questo povero disgraziato di Adamo è condannato alla mortalità e cacciato dall’Eden . Insomma la colpa è proprio di loro , quelle due svergognate ! Più Lillith che Eva , ma siamo lì , e comunque l’importante è che con tale atto scritto nei libri sacri si da il via al dominio del patriarca sulla stupida , ingenua , insipida e peccatrice donna . Ecco fatto . Poi i cattolici , molti anni dopo , misero la Madonna su un piedistallo che schiaccia la testa del serpente , ma questa è un’altra storia .