Mosè e lo tsunami del mar Rosso
Alessandro Verdecchi 11/12/2019
Ci sto riflettendo ma devo dire che potrebbe essere. Tutti conosciamo per averlo letto o sentito dire o visto al cinema quel gran casino che successe sulle coste del mar Rosso quando Mosè fece ritirare le acque del mare per far passare la sua gente e poi queste si richiusero velocemente sull’esercito del Faraone come un poderoso tsunami. Già , come uno tsunami. L’immagine calza perfettamente. Sappiamo tutti per averlo visto in televisione che lo tsunami prima di arrivare si annuncia con un fenomeno abbastanza stupefacente ed insolito , il ritiro delle acque per diversi chilometri scoprendo il fondo roccioso del mare. Fenomeno che dura qualche minuto e in quei pochi minuti potrebbe essere che la tribù di Mosè attraversasse il breve braccio di mare ormai in secca , di corsa, incalzati dalle forze egiziane, disperati e urlanti , in preda alla paura, senza capire cosa stava accadendo ma chi se frega, il mare si è ritirato, l’altra costa è a un tiro di schioppo e allora andiamo che stanno arrivando….via , via , di corsa. Potrebbe essere, o no ? Se pensiamo che pochi secoli prima o dopo, non ricordo bene, accadde la stessa cosa con l’isola di Santorini che generò uno tsunami che distrusse quasi completamente la civiltà Minoica e arrivò a devastare le coste del medio oriente e dell’Egitto, oggettivamente non è da escludere che nella stessa zona sia capitato di nuovo. Gli egiziani con i loro carri o a piedi, vallo a sapere come, continuarono l’inseguimento senza farsi tante domande ed ecco che arriva l’onda, la prima onda, perché uno tsunami si sviluppa in più onde a seguire e spazza via tutto. Forse la coda dei fuggitivi rimase in balia delle onde ma il grosso ce la fece. Miracolo ! Miracolo Mosè ! Dio ci ha salvati perché siamo il popolo eletto ! Sfido chiunque a non pensare che in quel lontano tempo un fenomeno del genere non sia da interpretare come “divino” ! Del resto basta dare una occhiata alla mappa geografica dell’area in questione. Proprio nella parte finale , nella punta del mar Rosso dove ora c’è la città di Suez e dove inizia il famoso canale , c’è una sorta di strozzatura che immette in una area ben circoscritta dove da una costa all’altra ci sono pochi chilometri di distanza. Oserei dire , calcolando sulla cartina geografica che si tratta di uno o due chilometri , forse qualcosina in più ma non fa differenza. Per arrivare nel Sinai si deve fare a piedi il giro di questo golfo, chiamiamolo così. Ai tempi di Mosè non c’era il canale ma c’erano alle spalle gli egiziani che incalzavano. Aggirare il golfo o punto terminale del mar Rosso non c’era tempo….eppure la salvezza era lì davanti a portata di mano. Ma ecco che mentre sono disperati a guardare la costa del Sinai e il breve tratto di mare che li separa da essa, che improvvisamente le acque si ritirano ! Corri popolo di Dio…corri verso la salvezza ….Ovviamente era tutto relativo in quei momenti di panico perché come loro anche gli egiziani avrebbero attraversato quel braccio di mare che non era più mare. Ma vallo a sapere, intanto scappiamo ! E poi…ecco lo tsunami . E chi se lo aspettava ! Si… potrebbe veramente essere andata così. Ma che importa di sapere esattamente come andò quella faccenda. Una storia vale l’altra. La cosa importante che emerge da tutto questo è che quel popolo in fuga poi trovò la terra promessa. Ma promessa da chi ?